Nella Sala Forma 1 vengono esposte le opere di Carla Accardi, Piero Dorazio, Achille Perilli, Giulio Turcato, Antonio Sanfilippo, Ugo Attardi e Pietro Consagra, artisti che hanno dato vita a uno dei movimenti più importanti dell’arte astratta italiana: Forma 1.
Il movimento nasce nel marzo del 1947 e nel manifesto pubblicato sulla rivista «Forma» i firmatari si definiscono sostenitori di un’arte fondata sul segno e sulla forma pura, non realista e non verista, priva di operazioni psicologiche ed emotive.

Nell'ottobre 1947, gli stessi artisti espongono nella prima mostra collettiva all’Art Club, presentata da Emilio Villa, mostra definita da Enrico Prampolini il «maggior evento artistico della stagione»; forte ed evidente è nel loro lavoro l’influenza di Cézanne e Matisse, Braque e Picasso, Kandinskij e Mondrian.

La nascita del gruppo di Forma 1 avviene in un momento in cui sono forti le divergenze sulle scelte poetiche tra i sostenitori del linguaggio astratto e i fautori di un’arte figurativa d'impegno civile come il “Neorealismo” di Renato Guttuso.
Con il loro progetto ideale e concettuale, il gruppo di Forma 1 vuole rendere internazionale l’arte italiana inserendola nel filone dell’ “Astrattismo” europeo, dichiarandosi al contempo movimento impegnato ideologicamente e civilmente; infatti, nella prima frase del manifesto così affermano: «Ci proclamiamo formalisti e marxisti, convinti che i termini marxismo e formalismo non siano inconciliabili».